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Shampoo e Tensioattivi

da | 8 Apr 2020 | Blog | 0 commenti

Cos'è uno Shampoo? Ogni quanto devo lavare i capelli? Cosa sono e a cosa servono i tensioattivi? Ma lo SLES e il SLS sono da…

Quando si parla di shampoo mi viene in mente una vecchissima canzone di Giorgio Gaber, che si chiama appunto: “Shampoo“. 

Una canzone ormai “antica”, molto lontana dalla musica di oggi, poco conosciuta, ma che trovo talmente assurda tanto da essere quasi geniale.

Appartiene a quell’epoca dei grandi cantautori italiani che con assoluta semplicità riuscivano a raccontare cose davvero profonde.

Se vi va ascoltate questa piccola chicca, ve la lascio qui sotto.

Dopo questa parentesi musicale torniamo al nostro Shampoo.

Al supermercato, districarsi tra i mille shampoo che ci sono sullo scaffale è praticamente impossibile: condizionanti, anti-irritanti, lucidanti, fortificanti e chi più ne ha più ne metta. Delle volte sceglierne uno rappresenta quasi un dramma.

E poi arrivati a casa non si sa mai quante volte sia giusto lavarli.

ogni quanto lavare i capelli

In verità non esiste una frequenza ideale di lavaggio, ma è dimostrato che il lavaggio quotidiano dei capelli con uno shampoo delicato non cambia la secrezione sebacea (volgarmente detto: unto dei capelli) e non danneggia né il capello né il suo bulbo.

Sento già le vostre vocine chiedermi: “Ma il tanto decantato effetto rebound?!?”, ovvero quell’assioma che recita che più lavo i capelli più questi si ungono prima? Ecco, mi dispiace dirvelo, non è così, è una leggenda metropolitana

Quello che potrebbe più verosimilmente succedere è una redistribuzione del sebo lungo il capello, favorite da tracce di tensioattivi rimaste sul fusto del capello, non perché ci si è lavati i capelli troppo spesso, ma perché ci li si è risciacquati troppo frettolosamente.

capelli shampoo

Cosa deve fare un buono shampoo

Deve allontanare sporco e sebo, senza però essere troppo aggressivo e troppo sgrassante, e deve avere il giusto PH (di solito uno shampoo ha un Ph compreso tra il 5 e il 7).

La schiuma ci deve essere, ma deve essere facile da risciacquare. Attenzione a come risciacquate lo shampoo. Come già vi dicevo dovete davvero sciacquarlo bene. Un risciacquo approssimativo è la causa, non solo del simil-effetto rebound, ma anche di irritazioni, prurito. Se avete risciacquato bene i capelli, mentre li asciugate non dovete sentire quella brutta sensazione di untuosità o sporco (anche perché se no, cosa ce li si lava a fare?!?), ma devono essere belli da pettinare, devono essere antistatici e non si devono arruffare.

Una volta asciutti devono essere morbidi, brillanti e belli voluminosi.

Un buono shampoo deve lasciarvi i capelli profumati e deodorarli a lungo e non regalarvi quel meraviglioso profumo di “cane bagnato”.

cane bagnato

Tensioattivi

I tensioattivi sono l’ingrediente fondamentale di uno shampoo. Sono quelli che gli donano la tipica funzione lavante. Quelli che aiutano a lavar via lo sporco grasso (sì, perché lo sporco è generalmente grasso anche perché appiccicato al nostro sebo).

Insomma i tensioattivi sono la base di ogni detergente e quindi anche di uno Shampoo.

Ora ve ne presento qualcuno. Voglio partire da quelli che più facilmente potete trovare in uno Shampoo.

SLES

Anche se non sapete cosa sia probabilmente ne avete sentito parlare, e quasi sicuramente avrete sentito dire che è meglio evitarlo. E’ uno di quegli ingredienti che viene sempre bistrattato e demonizzato nei prodotti: “ SENZA”.

Intanto SLES sta per Lauril Etere Solfato di Sodio. E’ in assoluto il tensioattivo più usato nelle formulazioni. Il motivo è facilmente intuibile: buon rapporto tra potere schiumogeno e prezzo, sufficiente tollerabilità cutanea, non è sensibile alla durezza dell’acqua, e il colore e l’odore sono buoni. Sì, sgrassa molto, ma non per questo deve essere così bistrattato; l’importante è come è formulato lo shampoo, perché il solo fatto che ci sia lo SLES non ci dice che quello shampoo sia aggressivo (bisogna vedere la quantità presente e le associazioni fatte con altri ingredienti, che possono rendere il prodotto finale più delicato).

C’è chi consiglia, per rendere più delicato uno shampoo, di diluirlo con un po’ d’acqua, appena prima di usarlo, evitando di metterlo in testa “puro”. Tenetela come buona norma per la vostra routine capillifera se vi piace di più. Ma sappiate che non è necessario farlo. Gli shampoo sono studiati per essere applicati tal quali sui capelli. 

Ad ogni modo non diluite lo shampoo per più lavaggi, diluite solo quello che userete immediatamente. I conservanti dello shampoo non sono in grado di mantenere sicuro il prodotto dopo che gli avete aggiunto dell’acqua.

shampoo capelli

SLS

Una variante sul tema è il laurilsolfato di sodio, che si usa spesso nelle formulazioni, ma comunque in tracce o in dosi basse. Fa tantissima schiuma, è molto più aggressivo dello SLES e interagisce con gli ioni che costituiscono la durezza dell’acqua.

In realtà SLS e SLES sono “parenti”. Ovvero lo SLES è figlio del SLS perchè viene prodotto partendo dal SLS. Senza farla troppo complessa, si prende lo SLS e per etossilazione (ovvero gli si aggiunge un ossido di etilene) lo si rende meno aggressivo.

Lo SLES è quindi meno aggressivo sulle proteine rispetto al SLS e quindi è facile intuire che questo lo renda meno aggressivo anche sulla pelle.

Altri Tensioattivi

A noi piace che lo shampoo sia delicato, per cui spesso vengono creati dai formulatori dei cockatail di tensioattivi.

E’ sempre più comune trovare shampoo che contengono più tensioattivi e molte volte vengono aggiunti dei tensioattivi secondari, o correttivi, come si potrebbe definirli, e questi possono migliorare parecchio la delicatezza dello shampoo.

Tra i tensioattivi “altri”, vi devo citare le betaine (es Cocamidopropyl Betaine) , che sono sicuramente più delicate dei Solfati (SLES e SLS). 

Questo tipo di Betaine non vanno confuse con la Betaina (nell’INCI: Betaine) che non è un tensioattivo, ma proprio una sostanza completamente diversa. Come al solito, le cose facili: MAI!

Negli ultimi anni la moda di prodotti senza “solfati” (SLES e SLS) ha fatto sì che diventasse sempre più complicato formulare un buon shampoo con pochi ingredienti ed è nata quindi la necessità di mischiare anche 3/4 tensioattivi correttivi per ottenere un prodotto come si deve.

In più c’è da dire che se una volta si voleva che lo shampoo facesse tanta schiuma, della serie: Più schiuma c’è, meglio è, oggi si preferiscono shampoo che irritino meno e che facciano meno schiuma rispetto agli shampoo di una volta.

La schiuma però ci aiuta a capire quando è arrivato il momento di smettere di risciacquarci. 

Molto spesso le irritazioni allo shampoo sono dovute non tanto alla formula del prodotto, ma al fatto che si tende a sciacquare lo shampoo troppo poco.

Quindi la schiuma non appaga solo occhio e mente (come cantava Gaber), ma è un vero e proprio indicatore di presenza.

schiuma shampoo

SLES e SLS sono da evitare?

Ma questi Solfati sono davvero il Male?!?

C’era chi addirittura bollava SLES e SLS come ingredienti cancerogeni, comunque troppo aggressivi e poco amici dell’ambiente. Avevano ragione?

No, non sono cancerogeni. Sì, sono sicuri. Sono troppo aggressivi? Lo è sicuramente di più non risciacquare bene uno shampoo delicato. Derivano da materie prime vegetali come l’olio di palma o l’olio di cocco, che poi, vengono trasformati attraverso dei procedimenti chimici (e non mi stancherò mai di ripeterlo, la chimica non è per forza sempre l’uomo nero, brutto e cattivo, se vogliamo dirla tutta, un procedimento chimico è una trasformazione).

Conclusioni

Spero questo articolo di base sugli shampoo vi sia piaciuto. 

L’argomento è lungo e complesso, ma da qualche parte bisogna pur iniziare. Sicuramente continuerò a farvi capire cosa si nasconde dietro a uno shampoo.

Un passo alla volta. Per poter digerire il tutto con calma.


CREDITS:

immagini: unsplash.com | tutte le gif: giphy.com
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