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Non Testato sugli Animali

da | 20 Gen 2021 | Blog | 0 commenti

Esistono cosmetici in Italia testati su Animali? Ls rsposta è no. Purtroppo però su questo tema c'è ancora molta confusione

Ditemi la verità: la presenza della scritta “non testato su animali” ha mai modificato un vostro comportamento di acquisto? Avete mai fatto attenzione a scegliere aziende che dichiaravano che i loro prodotti non sono testati sugli animali?

Ma secondo voi, in Italia, vengono venduti prodotti testati sugli animali?

La risposta è: No! Nessuno cosmetico venduto in Italia è testato su animali. NESSUNO.

noone test animali

Europa e test sugli animali

Sì, perché dal 2004 è vietato non solo in Italia, ma in Europa di testare sugli animali i cosmetici finiti, anche se questa pratica non veniva utilizzata più dagli anni ’80.

Inoltre, dal 2009 è vietato testare sugli animali anche gli ingredienti cosmetici, e sempre dal 2009 è vietato vendere in Europa cosmetici la cui formula era stata testata su animali o con ingredienti testati su animali fuori dall’Europa.

E dulcis in fundo nel 2013 l’Europa ha bandito del tutto la sperimentazione animale a scopi cosmetici.

Sì, però come se non bastasse, tutti questi divieti sono arrivati in un settore che già da 20 anni non faceva più test sugli animali (nel settore farmaceutico è invece tutto un altro film). Basta pensare che in un rapporto ufficiale del 2010 della Commissione Europea hanno scritto che nel 2008 fatto 100 il numero di animali usati nella ricerca, solo lo 0,0125% era stato utilizzato per valutare la sicurezza degli ingredienti cosmetici.

Vengono però utilizzate in cosmesi sostanze che sono state testate su animali prima del ban, questo perché se pensiamo ai soli test sulla comedogenicità fatti a Klingam, dovremmo smettere di usare praticamente tutti gli oli vegetali esistenti e la paraffina. Capita in alcuni rarissimi casi che la Comunità Europea richieda per casi eccezionali, di interesse della salute pubblica un’esenzione a questa norma, quando si ritengono test sugli animali non sostituibili con altro, ma questo davvero è ormai assolutamente un’eccezione.

Come per altri temi (microplastiche, giusto per citarne uno) capita che le campagne mediatiche si focalizzino sui comportamenti del mondo della cosmetica quando in realtà rappresentano un’infinitesima parte del problema totale. Insomma, hanno lavorato, mobilitando l’opinione pubblica sul problema, per bloccare lo zero virgola del montante test sugli animali, facendo credere ai più che il grosso del problema fosse la cosmetica. Non dico che non andasse fatto. Dico solo che bisognerebbe sempre aiutare le persone a capire i problemi nella loro interezza.

Già nel 1992 l’Associazione Europea dell’industria cosmetica (Cosmetic Europe – The Personal Care Association) aveva ideato una commissione che andasse a ricercare metodi alternativi ai test sugli animali. Insomma, era da tempi non sospetti che il mondo cosmetico (industria e istituzioni) stavano già lavorando per trovare modi nuovi per testare i prodotti e gli ingredienti, facendo sì che la cosmetica fosse sicura per i consumatori ma che non fossero necessari test su animali.

test animali

Siete un po’ frastornati immagino. Anche perché ora vi starete chiedendo perché solo alcuni prodotti riportano o riportavano la dicitura: NON TESTATO SUGLI ANIMALI.

In definitiva cosa avrà di diverso quel prodotto che vanta quel claim rispetto agli altri? Volete la verità vera? NULLA.

Per questo infatti, il Gran Giurì della Pubblicità ha dichiarato ingannevole il claim “non testato sugli animali”, non perché fosse falso, ma perché poteva indurre i consumatori in errore, facendo credere che quella caratteristica non fosse propria di tutti gli altri cosmetici. Insomma facendo credere che quel prodotto avesse qualcosa in più rispetto agli altri, quando sappiamo non essere così.

Ok, però poi ci sono aziende che mettono dei loghini tipo il coniglietto che salta del Cruelty Free. Questo cosa vuol dire? Vuol dire semplicemente che loro si sono associati un’associazione e hanno abbracciato un disciplinare specifico che sottostà alle regole che si sono dati quelli dell’associazione. Ogni disciplinare ha le sue caratteristiche. Ad esempio, nel caso della LAV in Italia, non si possono fare test sugli animali per vendere dei prodotti all’estero, in paesi fuori dall’Europa, che magari legislazioni diverse, tipo la Cina (poi vi spiego meglio). E poi non usano ingredienti che provengono dall’uccisione degli animali. Insomma, sono cose in più e comunque magari anche un po’ diverse.

Sì perché poi oltre al test sugli animali, ci possono essere altre questioni sull’uso degli animali in cosmetica. Tipo materie prime che prevedono l’uccisione o lo sfruttamento di animali. Possiamo essere più o meno d’accordo su questi temi, ma il fatto che si dica “non testato sugli animali” è un tema diverso.

E poi, già che ci siamo, i cosmetici Vegani?

Ovviamente non testato sugli animali non vuol dire vegano. Vegano vuol dire che non contiene ingredienti di origine animale. Sì lo so che è un casino e le sfumature possono essere tante, ma le parole contano e voglio aiutarvi a stare attenti a tutte queste sfumature.

Cina e test sugli Animali

cina e test animali

Parlavamo anche di cosmetici venduti fuori dall’Europa. Bene, parliamo della Cina. I cosmetici in Cina avevano, anzi, fino al 31 dicembre 2020 avevano ancora l’obbligo di essere testati sugli animali.  Per questo le aziende europee si trovavano nella strana situazione di non poter testare per legge i propri prodotti per la vendita in Europa ma poi di esser costretti a farlo per la vendita in Cina. Per questo qualcuno ha voluto segnalare che la sua azienda è più rispettosa verso gli animali perché, magari vendendo solo in Europa, e non in Cina non fa comunque test sugli animali. Cosa che chi presidia anche il mercato cinese non poteva fare e quindi vantare fino ad allora.

Quindi qualcuno poteva dire: io voglio supportare e quindi acquistare solo da aziende che piuttosto che testare su animali rinunciano a un mercato come quello della Cina. Magari per vendere altri prodotti o altri brand sempre della stessa azienda. E’ giusto? Sbagliato? Non ve lo devo dire io. A me interessa che capiate le cose e facciate le vostre scelte in modo consapevole.

Ma anche in Cina stanno cambiando le cose. Infatti una nuova legge che è entrata in vigore l’1 gennaio 2021, metterà fine ai test obbligatori sugli animali, ma solo per quelli che definiscono “cosmetici ordinari”. Per le tinte per capelli, i prodotti per la permanente, i solari e i prodotti per bambini bisognerà ancora aspettare.

test animali

Loghini

Parliamo un secondo di questi loghini che vedete sui pack. Da quello del coniglio, ma anche quelli di prodotti ecologici, biologici ecc. Il fatto che qualcuno apponga uno di questi simboli sul suo pack vuol dire che ha deciso di abbracciare una certa filosofia. Quella espressa nel disciplinare tal dei tali. Per apporre quel marchio oltre a seguire quelle regole autoimposte bisogna pagare un quid. Questo anche perchè ovviamente quell’associazione per fare dei controlli e certificare quell’azienda o quel prodotto vuol essere pagata.

Ovviamente qualcuno può seguire per caso le regole di un determinato disciplinare ma non aver voglia di pagare un quid a quell’associazione per mettere il loro loghino sul packging. Sì perché far parte di ogni disciplinare ha un costo, che poi va riversato al cliente in qualche modo. Utile? Necessario? Non lo so, non sta a me dirlo. Ma voi intanto pensateci su.

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