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La Clean Beauty ha basi scientifiche?

da | 15 Apr 2021 | Blog

La Clean Beauty dice che è meglio evitare certe sostanze nei cosmetici perchè sono pericolose per la salute. Tutto ciò ha basi scientifiche?

Questo articolo è un po’ la continuazione di un primo articolo che ho scritto sul tema Clean Beauty: Cos’è la Clean Beauty, che ti consiglio di leggere prima di questo, in modo da avere una prima infarinatura sull’argomento.

La Clean Beauty utilizza le ricerche scientifiche mal interpretandole. Non porta sotto gli occhi dei consumatori il reale consenso scientifico riguardo ad un argomento ma estrapola da qualche ricerca quello che gli serve per dare valore alle proprie tesi.

Se volete cercare all’interno dell’intero parco delle ricerche scientifiche a disposizione una ricerca scientifica che mal interpretata porti a una vostra tesi è facile trovarla. Ma non è così che si fonda la Scienza. La Scienza è frutto del sapere collettivo di tutte le ricerche scientifiche che di volta in volta aggiungono sapere in più riguardo un determinato tema, portandoci verso una situazione di maggior chiarezza, anno dopo anno. Si chiama consenso scientifico. Per la Scienza non ha valore una singola ricerca, ma il consenso scientifico che si è creato attorno a un determinato tema, mettendo insieme i risultati di tante ricerche diverse.

Quello che la Clean Beauty fa è portare le persone a non credere più, a non fidarsi più della Scienza, a pensare che le Istituzioni non ci tutelino, porta a vedere cospirazioni, complotti in ogni dove. Questo lo trovo grave sia per il mondo dei cosmetici, che in generale. Perché poi se si usa lo stesso approccio su altri temi come quelli sui vaccini ad esempio si creano davvero situazioni poco piacevoli e la storia di questo ultimo periodo ce lo sta ampiamente insegnando.

Se si pensa che i prodotti Clean Beauty siano più sicuri di altri, bisogna pensare anche ci siano ingredienti buoni e ingredienti cattivi. Sappiamo che tutti gli ingredienti ammessi nelle formulazioni dei cosmetici sono sicuri. C’è un ente, l’SCCS che ha lo scopo di tutelare i consumatori e dice sempre la sua su tutti gli ingredienti cosmetici. La cosa che ci dovrebbe interessare quando si parla di sostanze e la loro eventuale tossicità è la dose o l’esposizione che si ha a tali sostanze. Facciamo un esempio stupido. L’acqua sappiamo tutti che fa bene, è importantissima, bere un litro e mezzo/due al giorno è davvero molto utile e importante per la nostra salute. Ma cosa succede se beviamo 10 o 20 litri di acqua al giorno? L’acqua diventerebbe fatale per noi. La dose e l’esposizione a una sostanza fa tutta la differenza del mondo.

Chi parla di Clean Beauty demonizza gli ingredienti di sintesi (che definisce come “chimici”, anche se in realtà sappiamo che è tutto “chimico”, acqua, piante, il nostro corpo, sono tutti composti da sostanze chimiche) e carica invece di efficacia e valore gli ingredienti di origine naturale. La realtà dei fatti è che gli ingredienti di origine naturale sono spesso molto più irritanti e allergizzanti di quelli di sintesi.

Capita che per dare valore alle proprie tesi vengano riportate delle ricerche, ma spesso vengono fatte delle citazioni fuori dal contesto o vengono utilizzate delle ricerche che non rappresentano ancora un consenso scientifico e spesso ignorano i fondamenti base di tossicologia.

Usare la paura è una strategia che viene usata molto spesso per spingere le persone a fare delle scelte. Se vengono date alcune informazioni a persone che non conoscono come leggere un rapporto tossicologico è facile che queste si spaventino e inizino a pensare che le leggi e le aziende non stiano tutelando i consumatori. Questo genera panico e le persone cercano di proteggersi come meglio riescono a fare.

Pensate al casino che è uscito attorno ai parabeni per una ricerca del 2004 in cui gli stessi ricercatori non dicevano quello che poi è stato riportato sui giornali di tutto il mondo. I ricercatori non hanno mai dimostrato con i loro studi una correlazione tra i parabeni e il tumore al seno eppure i parabeni sono quasi stati cancellati dall’industria cosmetica. Poi però prendiamo medicine che li contengono e lì però nessuno si pone il problema della loro tossicità.  La scienza il quel caso è stata mal interpretata ed ha portato qualcuno a utilizzare queste notizie mal raccontate a proprio vantaggio per creare un marketing ad hoc ed utilizzarlo in modo da poterci speculare.

Il fatto che si faccia una lista di ingredienti bannati dai propri prodotti non rende quei prodotti più sicuri, più efficaci, migliori, più puri o puliti (qualsiasi cosa significhi).

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