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Chelanti e Sequestranti (EDTA & Co.)

da | 29 Lug 2020 | Blog | 0 commenti

Ecco il titolo meno clickbait della storia. E' però arrivato il momento di scoprire degli ingredienti utilissimi all'interno delle formulazioni cosmetiche, ma per nulla considerati

Chelanti o Sequestranti: chi sono costoro?

Sono praticamente certa che non sappiate cosa sia e cosa serva un sequestrante.

Certo, perché sono sempre tutti lì a decantare le proprietà mirabolanti di peptidi, acido ialuronico e collagene e dei chelanti non parla mai nessuno.

Ricordate l’esempio che uso sempre: un cosmetico è come un concerto. Oltre al frontman servono i musicisti, i coristi, gli addetti luci, i montatori del palco e i responsabili della sicurezza.

Ecco i chelanti li metterei tra quelli che si occupano della security del nostro fantomatico concerto.

credit: giphy.com

Cosa servono i sequestranti

Se per caso vi è venuto in mente l’anomina sequestri siete sulla buona strada.

I sequestranti “sequestrano” delle sostanze che non ci piacerebbe avere in un cosmetico. Mi piace immaginare che li chiamino anche chelanti perché qualcuno un giorno se li è immaginati come dei granchi con delle grosse chele pronti a pinzare con le chele le famose sostanze di cui sopra, che tanto non ci piacciono.

chelanti sequestranti beautycologa
credit: giphy.com

Ora vi starete chiedendo con chi ce l’avranno mai questi sequestranti. E fate bene.

Ce l’hanno con gli ioni metallici. Che per caso possono finire in un cosmetico perché contenuti in tracce in qualche ingrediente. Non perché qualcuno ce li abbia messi di proposito.

E perché ce l’hanno tutti con loro?

Perché potrebbero fare disastri in un cosmetico, tipo:

  • formare complessi colorati,
  • attivare fenomeni di fotodegradazione di alcune sostanze,
  • attivare dei fenomeni di perossidazione di composti insaturi (non stabili e che quindi si potrebbero ossidare)
  • far precipitare delle sostanze e che quindi finirebbero in fondo al packaging,
  • inattivare alcuni conservanti
  • ridurre la schiuma fatta da alcuni tensioattivi
  • far perdere di viscosità a un prodotto che magari si vorrebbe proprio viscoso.

Può bastare?!?

Come funzionano i sequestranti

E come riescono a sequestrare gli ioni metallici? Ci si legano insieme e formano con loro dei complessi solubili in acqua.

La somma di chelante più ioni metallici sequestrati da origine ai chelati (che fantasia alle volte con i nomi, eh!?!), che sono dei composti stabili. Ovvero una volta formati non danno più fastidio a nessuno.

Passiamo alle presentazioni, ora vi dico i nomi dei sequestranti più comuni, in modo che se li trovate in una lista ingredienti possiate riconoscerli e sapere perché sono stati inseriti in quel cosmetico.

credit: giphy.com

Come si chiamano

Il più famoso è lui: l’EDTA il suo nome per esteso è acido etilendiaminotetracetico.

Nonostante sia messo in discussione perché è poco biodegradabile è di sicuro il più utilizzato.

Variazioni sul tema sono i suoi Sali sodici: il Disodium EDTA, il Trisodium EDTA e il Tetrasodium EDTA. Ma nella famiglia abbiamo pure il HEDTA (acido idrossietilendiaminotricetico) che, riuscendo ad essere efficace anche a bassi pH.

Se invece siete alla ricerca di qualche sostanza più amica dell’ambiente vi segnalo il Tetrasodium Glutamate Diacetate e il Trisodium Ethylenediamine Disuuccinate. Ingredienti che hanno fatto la loro comparsa non moltissimo tempo fa e che si stanno facendo spazio proprio per il fatto di essere ad elevata biodegradabilità.

Di origine naturale invece è l’acido fitico (Phytic Acid), detto alnche con il nome impronunciabile di inositolo esafosfato. Si ricava dalla crusca del riso e del grano. La cosa bella dell’acido fitico è che pur essendo naturale e biodegradabile ha capacità chelati molto simili a quello del più comune e famoso EDTA. Si usa come chelante anche il Sodium Phytate, che altro non è che il sale dell’acido fitico.

Attività extra dei sequestranti

Ma i chelanti non fanno “sequestrano” solo gli ioni di metallo. Indirettamente fanno molto di più.

Il ferro può innescare delle reazioni di ossidazione di alcuni oli, se si bloccano gli ioni di ferro con un sequestrante i grassi contenuti all’interno del cosmetico faranno più fatica ad ossidarsi.

Invece gli ioni di Magnesio e Calcio invece aiutano i batteri a proliferare. Quindi quando un sequestrante li neutralizza indirettamente svolge un’azione antimicrobica.

Anche i sequestranti hanno una parziale azione conservante, aiutano a conservare, ma non sono dei veri e propri conservanti, quel che è sicuro è che aumentano l’azione dei conservanti. Qualsiasi essi siano. E nonostante tutti i prodotti spacciati come “senza conservanti”. Conservare come si deve un prodotto è importantissimo.

Il tetrasodium Etidronate è invece un sequestrante che si può usare sia nei saponi che nei prodotti per i capelli e per la barba.

Conclusioni

Io lo so che il titolo “Sequestranti/Chelanti” non è certo un clickbite, credo anzi che questo argomento non interessi praticamente a nessuno.

Lo volete sapere il perché ho deciso di scriverlo lo stesso? Perché sono certa che c’è sempre qualcuno che si chiede il perché delle cose. E sono certa che qualcuno apprezzerà di aver capito la funzione di qualcosa apparentemente inutile che però è utile e in alcuni casi necessario per riuscire a fare di un cosmetico un prodotto completo, e se magari non proprio perfetto, perché la perfezione non è di questo mondo, con meno imperfezioni possibili.

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