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Vitamina C (Acido Ascorbico): a che concentrazione va usato?

da | 13 Apr 2023 | Blog

Sono sempre più i sieri che indicano in etichetta la percentuale di Acido Ascorbico che contengono, ma quale percentuale è quella giusta?

Vitamina C (Acido Ascorbico): a che concentrazione va usato? 

Vuoi comprare un siero con la forma più pura della Vitamina C, l’Acido Ascorbico e non sai quale scegliere? 

Ti aiuto io.

Con questo articolo voglio provare a chiarire a quali percentuali la forma più pura e più attiva della Vitamina C, ovvero l’Acido Ascorbico, si è dimostrata efficace, per chiarire una volta per tutte se, come si sente dire, è davvero necessario utilizzare alte percentuali di acido ascorbico per beneficiare della sua efficacia sulla pelle.

Molte persone evitano di inserire nella loro Skincare Routine la Vitamina C, in particolare l’Acido Ascorbico, perché sanno che può risultare irritante e considerando quanto è utile sia per la bellezza ma soprattutto per la salute della pelle è un vero peccato.

Diminuisce i danni dati dai raggi UV, come l’eritema, le rughe, le macchie, stimola la produzione di collagene, è un ottimo antiossidante. Queste ragioni fanno di lui un vero e proprio Santo Graal nella Skincare.

È un acido e anche se non esfolia la pelle, per essere efficace deve essere utilizzato a pH bassi, perché così funzionano gli acidi. Ognuno acido ha un valore, detto pKa, che ci dice a che pH lui riesce a penetrare nella pelle e dunque essere attivo. Per alcuni acidi questo valore non ci interessa, perché hanno una molecola talmente grande che comunque a qualunque pH non penetrerebbero e poi magari la loro azione la riescono a svolgere anche sulla superficie della pelle (come succede per l’acido ialuronico ad esempio), ma non è il caso dell’Acido Ascorbico.

Dunque, sapendo che deve essere utilizzato a pH bassi (sotto il 4), a causa del suo pKa, uno dei modi per renderlo sopportabile anche dalle pelli più sensibili è quello di utilizzarlo a percentuali più basse. Infatti, si vede proprio come all’aumentare della percentuale di Acido Ascorbico aumenti anche la probabilità che inizi a dar fastidio sulla pelle.

Ma la domanda è: è davvero necessario utilizzarlo al 15%-20% affinché sia efficace sulla pelle?

A prescindere da quello che un paio di ricerche predittive su pelle di maiale dicevano (e di cui ho parlato in modo più approfondito qui), in modo paziente ho incasellato in un file Excel tutte le ricerche fatte su esseri umani disponibili a oggi. Perché sì, alla fine contano di più i test fatti su esseri umani, che quelli condotti su animali o in vitro che vanno considerati come predittivi, anche perché se qualcosa ha funzionato in quei test non è detto che funzioni anche sulla pelle umana, o quantomeno, non allo stesso modo.

Ecco qui cosa ho trovato:

3%

Già al 3% l’acido Ascorbico si è dimostrato efficace. Dopo un mese si è avuto un significativo miglioramento delle linee sottili e dopo due mesi anche delle rughe. Dopo un solo mese la densità delle papille nella giunzione tra derma e epidermide è aumentata del 60% e si è visto che riduce lo stress ossidativo. Cosa importante: su nessuno ha provocato irritazione.

5%

Quindi sì, già al 3% è efficace, ma è proprio al 5% che abbiamo il maggior numero di evidenze (sia numericamente parlando che a livello di qualità delle evidenze). In 4 mesi ha portato un ottimo risultato sulle macchie del melasma pari (secondo i risultati strumentali con il colorimetro) a quello ottenuto con l’idrochinone. Una volta intervistati i volontari il 93% soddisfatto dei risultati dati dall’idrochinone contro il 70% di chi ha utilizzato l’Acido Ascorbico, ma quasi il 70% aveva avuto effetti negativi con l’idrochinone contro solo il 6% di chi ha usato la Vitamina C. Probabilmente i volontari erano più soddisfatti del risultato dato dall’idrochinone perché ha schiarito le macchie più velocemente dell’Acido Ascorbico, che ha avuto bisogno di più tempo. Ad ogni modo il colorimetro è stato chiaro: al termine dei 4 mesi il risultato era equivalente.

Al 5% ha poi dimostrato di stimolare la sintesi di nuove cellule del derma e dell’epidermide, di aumentare la produzione di collagene e diminuire quello che viene distrutto dai raggi UV, in questo modo migliorano le rughe, il tono e il colorito della pelle. Sempre al 5% aumenta la difesa dai raggi UV, diminuisce i rossori dati dall’esposizione al sole, riduce l’eritema e i capillari (le teleangectasie) anche in chi ha rosacea. So che chi ha la rosacea tende a evitare l’acido ascorbico, ma è bene torni a considerarlo a percentuali più basse. L’acido ascorbico al 5% è dunque efficace ma anche ben tollerato. Molte ricerche riportano una tolleranza perfetta, altre un solo volontario che ha avvertito fastidio, ma che non ha deciso di abbandonare la ricerca.

10%

Salendo al 10% di Acido Ascorbico le ricerche sono per la maggioranza state fatte accoppiandolo ad altri attivi, tranne in due casi. Una di queste ricerche ha però evidenziato che il 55% del campione ha provato stinging (che tradurrei come bruciore) e il 24% eritema per i primi due mesi d’uso.

15%

Arrivando al 15% di concentrazione ho trovato solo 3 ricerche che sono state condotte non mi modo indipendente e tutte e tre dalla stessa azienda che voleva testare il proprio prodotto (citato ovvviamente nella ricerca).

20% e oltre

Salendo al 20% e al 25% ho trovato rispettivamente una ricerca per ogni percentuale (ma nemmeno queste ricerche sono indipendenti, ovvero sono state fatte in collaborazione con un’azienda). Usando al 25% l’Acido ascorbico 30 persone su 39 hanno avuto stinging, 23 bruciori, 8 eritema e 6 prurito, insomma più di qualche raro fastidio.

CONCLUSIONI

Dunque dovendo seguire quelle che sono le evidenze scientifiche ad oggi, e non le mode dettate dal mercato, le percentuali più basse sono senza dubbio quelle più utili e tollerate ma anche le più sottostimate e non considerate dal mercato cosmetico.

Al 5% abbiamo il maggior numero di evidenze e un’ottima tollerabilità. A questa percentuale l’acido ascorbico si è dimostrato efficace in tutte le attività che gli vengono riconosciute.

In più c’è una cosa importantissima che va tenuta in considerazione. La nostra pelle necessita per funzionare bene di una certa quantità di Vitamina C. Il fumo, l’inquinamento, l’esposizione al sole, una dieta povera di frutta o verdura o il passare degli anni fanno diminuire la nostra scorta di Vitamina C. L’obiettivo è quello di mantenere alto il livello di questa vitamina nella pelle, integrandola se serve, ma quando questo livello è raggiunto non può essere superato semplicemente perché il corpo la elimina con la pipì (se prendiamo troppi integratori), o non la assorbe se l’applichiamo sulla pelle.

Già utilizzando l’Acido ascorbico al 5% si è visto che chi non fumava o non mangiava molta frutta e verdura otteneva un miglioramento minore rispetto a chi fumava e mangiava male, questo perché chi aveva buone abitudini aveva già abbastanza Vitamina C e per lui probabilmente quel 5% di Vitamina C era già troppo.

Alla luce di queste informazioni, che senso ha utilizzare percentuali elevate di Vitamina C che possono portare più facilmente a un’irritazione, quando già il 5% per qualcuno può essere già più che abbastanza?

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