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CBD come Ingrediente Cosmetico

da | 15 Mar 2021 | Blog

Scopriamo insieme il consenso scientifico riguardo il CBD nei cosmetici. Questo derivato della Cannabis è utile contro acne e altri problemi?

Mi è stato chiesto cosa pensavo del CBD come ingrediente cosmetico.

Il CBD, per chi non lo sapesse è il cannadibiolo, una sostanza che si ricava dalla Cannabis. La Cannabis è una pianta famosa per la Marijuana, sì, quella delle canne o degli spinelli come li chiama ancora mia mamma.

Ovviamente il CBD che si usa in cosmetica si ricava da una variante della Cannabis che non contiene sostanze psicotrope come il THC. Quindi, in questo caso parliamo di piante che possono essere coltivate e commercializzate in modo assolutamente legale, per cui quando parliamo di CBD, la marijuana non centra nulla.

Ammetto di non aver mai posto molta attenzione a questo ingrediente, ma visto che io non ho pregiudizi su nulla, ho provato a capire quale fosse il consenso scientifico ad oggi riguardo a questa nuova e sicuramente trendy materia prima cosmetica.

Non c’è dubbio che un ingrediente così particolare attragga immediatamente l’attenzione di chi se lo ritrova scritto sul pack di un prodotto, tra l’altro sono spuntati come funghi negli ultimi anni negozi che vendono non solo cosmetici ma qualsiasi tipo di prodotto con CBD o con derivati dalla canapa.

Ho iniziato la mia ricerca e mi sono imbattuta per prima cosa sul sito del’AAD, l’America Academy of Dermatology, e poi ho cercato le ricerche scientifiche disponibili sull’argomento.

L’AAD, senza dubbio l’associazione di riferimento Americana per i Dermatologi, ci tiene a precisare che nessuno dei Claim che affermano che il CBD possa trattare condizioni della come l’acne, la rosacea o la psoriasi possono essere provati scientificamente, questo perché le ricerche in merito sono ancora troppo poche e agli stadi iniziali.

Per questo qualsiasi prodotto riporti che il CBD ha queste attività sulla pelle, dice l’AAD senza mezzi termini, sta facendo una comunicazione ingannevole. Negli Stati Uniti questi claim sono illegali. La FDA  (Food and Drug Administration) si è già mossa per mettere in riga le aziende che utilizzano questi claim.

Servono ulteriori ricerche per capire se il CBD può agire su questi problemi della pelle e per capire se il CBD sia sicuro. Sul sito dell’FDA si legge: “il CBD potrebbe fare male, e questo potrebbe accadere prima che ce ne si possa accorgere”.

Vi spiego meglio il perché di questa affermazione decisamente forte.

Alcune ricerche, continua l’AAD mostrano che l’uso di olio di CBD, assunto per bocca, può danneggiare il fegato.

Nonostante questo, nel 2018 l’FDA ha approvato una medicina (da prendere per bocca) che contiene Olio di CBD per calmare le convulsioni di bambini con epilessia. I pazienti che lo usano devono però essere controllati attentamente con esami del sangue per verificare se e quando iniziano ad esserci danni al fegato. Si è deciso di utilizzare lo stesso questa cura, perché sino ad ora non vi erano altre medicine in grado di ridurre o prevenire questo tipo di convulsioni.

Per questo l’AAD mette in guardia dal fatto che, nonostante sia difficile che l’applicazione sulla pelle di olio di CBD possa far male al fegato (pelle e apparato digerente sono due cose ben diverse), ancora, dice l’AAD, non ci sono abbastanza ricerche che possano affermare che non lo faccia. Ammetto di essere rimasta di stucco anch’io quando ho letto queste affermazioni. Non allarmatevi, perchè al momento gli ingredienti cosmetici contenenti CBD sono stati valutati come sicuri, anche perchè altrimenti non sarebbero ammessi, ma per onor di cronaca mi sembra giusto dirvi cosa dice sia l’FDA che l’AAD, due associazioni di tutto rispetto.

Inoltre, si sa che alcune persone hanno sviluppato delle irritazioni a prodotti con CBD, ma ancora non si sa se è stato il CBD a causarle o qualche altro ingrediente, insomma, potrebbe non esser lui la causa, ma il consenso scientifico non si è ancora espresso.

Alcuni piccoli studi hanno dimostrato che il CBD può essere utile in caso di acne, dermatite atopica e psoriasi e altre condizioni della pelle, ma ancora non si è ben chiarito quali debbano essere le dosi di CBD che possono essere funzionali per trattare questi tipi di problemi, quali possono le interazioni del CBD con altre sostanze o farmaci e quali possono essere gli effetti indesiderati.

In una review del 2018 sull’uso dei derivati della cannabis in dermatologia si legge che nonostante un numero limitato di sostanze derivate siano state approvate per l’uso sulla pelle, il ruolo del cannabidiolo e dei suoi derivati nei trattamenti dermatologici è ancora da definire. Secondo le poche ricerche disponibili, infatti, i derivati di questa pianta sembrano poter avere delle attività sull’acne vulgaris, la dermatite allergica da contatto, la dermatite atopica, la psoriasi, il prurito.  C’è bisogno di un maggior numero di test, c’è bisogno di test su larga scala e di test randomizzati prima di poter considerare i trattamenti con questi ingredienti sicuri ed efficaci.

Altri ricercatori poi, hanno voluto cercare di capire cosa ci fosse esattamente all’interno di cosmetici che reclamizzavano la presenza di CBD nella loro formula.

Sono andati ad analizzare 84 prodotti contenenti CBD di 31 diverse aziende. Dopo l’analisi si è riscontrato che solo 26 di questi 84 prodotti contenevano la quantità di CBD che dichiaravano in etichetta, gli altri, ebbene sì, ne contenevano meno di quanto dichiarato. D’altra parte però, alcuni prodotti contenevano THC.

Il THC se non lo sapete è sostanza contenuta nella marijuana che fa letteralmente sballare chi si fa una bella canna rilassante. Il THC non dovrebbe esser contenuto all’interno dei derivati di questa pianta, perché è la sostanza che ha sempre reso illegale la marijuana, eppure è stato trovato da questi ricercatori in alcuni cosmetici analizzati.

Per concludere possiamo dire che il CBD pare essere un ingrediente cosmetico promettente, ma allo stato attuale delle cose la scienza non è ancora in grado di dire se possa essere davvero efficace per la nostra pelle e quali siano davvero i rischi del suo uso (ma ad oggi è reputato sicuro il suo uso). Stiamo alla finestra a vedere cosa diranno altre ricerche fatte su campioni più ampi e con altre metodologie, staremo a vedere quali luci e quali ombre porteranno su questa particolare sostanza.

Bibliografia

sito dell’AAD

Wesley NO, Talakoub L. “CBD in beauty products.” Dermatol News. 2019

Baumann LS, “Dermatologic research on cannabinoids well underway.” Dermatol News. 2019


Jessica S. Mounessa, BS,a,b Julia A. Siegel, BA,c Cory A. Dunnick, MD,a,b and
Robert P. Dellavalle, MD, PhD, MSPH. The role of cannabinoids in dermatology. 2017

Eagleston LRM, Kalani NK, et al. “Cannabinoids in dermatology: a scoping review.” Dermatol Online J. 2018

Eagleston LRM, Kalani NK, Patel RR, Flaten HK, Dunnick CA, Dellavalle RP. Cannabinoids in dermatology: a scoping review. Dermatol Online J. 2018 Jun 15;24(6):13030/qt7pn8c0sb. PMID: 30142706.

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