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Butylene Glycol. Cosa diavolo sarà?

da | 23 Set 2020 | Blog | 0 commenti

Ecco uno di quegli ingredienti di cui abbiamo spesso letto il nome nella lista ingredienti e che probabilmente non avete idea nè di cosa sia…

Il Butylene Glycol, detto anche butanediol o glicole butilenico, come è facile intuire appartiene alla famiglia dei glicoli (come il glicerolo e il sorbitolo ad esempio).

Viene utilizzato in cosmetica in modo simile a sostanze come il Propylene Glycol, il Propanediol o la Glicerina.

Come questi è un umettante, ovvero è in grado di “bagnare la pelle” e quindi aiutarla a mantenersi idratata, un po’ come fanno altri ingredienti dalla funzione simile come ad esempio l’acido ialuronico (che è tutto un altro tipo di ingrediente, ma comunque dalle proprietà umettanti) o la glicerina. In più aiuta il prodotto ad essere più piacevole nell’utilizzo, perché alla fine un cosmetico deve anche essere una coccola.

Si usa anche per solubilizzare alcune sostanze che non sarebbero in grado di sciogliersi in acqua (come ad esempio gli oli essenziali o l’Acido Salicilico). E’ molto importante che gli ingredienti vengano “veicolati” in un cosmetico nel modo corretto. Non basta buttare gli ingredienti in un prodotto, bisogna sapere anche come farlo.

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Da dove deriva il Butylene Glycol

Butylene Glycol è un ingrediente sintetico che può essere derivato dal petrolio, come da fonti rinnovabili.

Per questo può rappresentare, quando prodotto con fonti rinnovabili un’alternativa più eco-friendly e sostenibile. In ogni caso il Butylene Glycol è considerato dall’Europa come un ingrediente sicuro per la salute dei consumatori (anche perché altrimenti ne avrebbero vietato l’utilizzo). Più o meno sostenibile, a seconda di come è stato prodotto.

Penetration enhancer

Il Butylene Glycol aiuta alcuni attivi a penetrare meglio nella pelle.

Immaginate la pelle come un muro fatto di mattoni (i corneociti) tenuti insieme dalla malta (il cemento intercorneocitario). Riuscendo a “sciogliere” questo cemento che tiene insieme i mattoncini della pelle, riesce a far penetrare gli  attivi più in profondità. Per questo si dice che svolge l’attività di penetration enhancer. Ottima cosa, perché la pelle, essendo una barriera verso il mondo esterno, non ha molta voglia di far penetrare sostanze. Quindi riesce a rendere più attivo un attivo cosmetico (scusate il meraviglioso giro di parole!!).

Pensate poi anche a questo: si dice spesso che un cosmetico non è la banale somma degli ingredienti che contiene.

Alcuni ingredienti infatti possono annullarsi a vicenda (l’esempio tipico è quello di un ingrediente acido e di uno alcalino come l’aceto e il bicarbonato che utilizzati insieme si “annullano”). In altri casi invece si può aiutare uno o più ingredienti ad essere più efficaci perché, se aiutati da un penetration enhancer, possono riuscire a penetrare maggiormente nella pelle. 1+1 in chimica non è detto che faccia 2.

Una curiosità: anche l’acqua è in grado di far penetrare maggiormente le sostanze nella pelle. E’ per questo motivo che in piscina, un ambiente notoriamente umido, è più facile prendere funghi o micosi. Semplicemente perché la pelle dopo esser stata a “mollo” per parecchio tempo e poi rimanendo comunque in un ambiente umido diventa più permeabile.

Capite bene perché è davvero importante che la pelle sia un ottimo sistema “barriera” e bisogna utilizzare i suoi meccanismi in modo sapiente.

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Umettante sì, ma non sono per la pelle

A volte le creme contenute nei vasetti (jar), potrebbero creare una “crosticina secca in superficie”, dopo un po’ dall’apertura e se non utilizzate da un po’ di tempo.

Un ingrediente come il Butylene Glycol aiuta la crema a mantenersi di bell’aspetto senza “seccare” in superficie. Quindi in questo caso le proprietà umettanti di questo ingrediente vengono utilizzate per mantenere la crema dell’aspetto desiderato.

Fissatore di fragranze

Si utilizza anche per aiutare le fragranze a mantenersi per più tempo sulla pelle, aiutano quindi un profumo ad essere più persistente, evitando che si volatilizzi immediatamente o che per motivi simili sparisca in fretta da una crema profumata.

Tollerabilità

Il Proylene Glycol è un ingrediente ampiamente usato nei cosmetici ed è considerato efficiente e sicuro. Ma qualche volta può dare sfogo, su alcune persone, a delle irritazioni.

Il Butylene Glycole, secondo le ricerche in nostro possesso, ha ancora meno probabilità di crearne. Certo questo non vuol dire che siano totalmente azzerate, ma pare che le probabilità siano comprese tra nessuna e minima. Tant’è che il Butylene Glycole, viene comunque considerato un ingrediente adatto anche a persone con pelle sensibile. Per cui direi che sul fatto della tollerabilità siamo decisamente al sicuro.

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conclusioni

Spero ora sia più chiara la differenza tra Il Butylene Glycol e Il Propylene Glycol, e spero che da oggi vi sia anche più chiaro perché quest’ultimo viene sempre più spesso sostituito dal Butylene Glycol da solo o in combinata con il Propanendiol.

Insomma, lo so che questo non è uno di quegli ingredienti che accende generalmente la curiosità, come ad esempio succede per l’Acido Ialuronico o il Retinolo. C’è da dire che un cosmetico è formato da tanti piccoli tasselli e ognuno è a suo modo importante.

Non bisogna sempre focalizzarsi solo sull’etolie di un corpo di ballo. Perché lo spettacolo sia memorabile è importante che ogni membro del corpo di ballo e dell’orchestra faccia egregiamente il suo lavoro.

Bibliografia:

A case of allergic contact dermatitis due to 1,3‐butylene glycol Atsuko Aizawa  Akiko Ito  Yukiko Masui  Masaaki Ito First published:03 September 2014
TITLE 21–FOOD AND DRUGS CHAPTER I–FOOD AND DRUG ADMINISTRATION DEPARTMENT OF HEALTH AND HUMAN SERVICES SUBCHAPTER B–FOOD FOR HUMAN CONSUMPTION (CONTINUED) PART 172 — FOOD ADDITIVES PERMITTED FOR DIRECT ADDITION TO FOOD FOR HUMAN CONSUMPTION Subpart H–Other Specific Usage Additives Sec. 172.712 1,3-Butylene glycol.
Final Report on the Safety Assessment of Butylene Glycol, Hexylene Glycol, Ethoxydiglycol, and Dipropylene Glycol. JOURNAL OF THE AMERICAN COLLEGE OF TOXICOLOGY Volume 4, Number 5, 1985 vary Ann Liebert, Inc., Publishers


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immagini: unsplash.com
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